Rispondo, in maniera "semiseria", ad un articolo di un educatore del quale non farò tuttavia il nome perché, in fondo, quello che mi interessa non è parlare degli altri, e comunque per chi volesse non credo sia un problema capire di chi si tratta. L'educatore in questione è un grande sostenitore delle pettorine e nell'articolo che mi è stato segnalato spiegava le ragioni che si trovano dietro l'uso della pettorina. Io già in passato scrissi un articolo riguardo la scelta fra pettorina e collare, ma approfitto di quanto scritto da chi la pensa diversamente da me per provare a rispondere direttamente alle varie argomentazioni. In grassetto corsivo riporto quanto scritto dall'educatore e poi di seguito la mia riflessione. "Chi usa pettorina e guinzaglio lungo, vede il cane come essere pensante e dalla ricca vita emotiva, la cui mente è maggiormente pronta al cambiamento, quando ne venga favorita la sicurezza, la creatività, le emozioni positive...." Quindi, secondo lui, poiché io come tantissimi altri utilizzo il collare, significa che considero il mio cane un “essere NON pensante e dalla vita emotiva povera”? E’ un’impostazione molto usata oggi quella del “se non la pensi come noi, allora sei il cattivo”, tipica del fanatismo e usata dagli amanti del NON PENSIERO, perché non serve pensare, ti dico io cosa è giusto e cosa è sbagliato. Mi spiace informare che tuttavia non è così. Io che sono utilizzatore del collare, da anni organizzo corsi e seminari in cui, al centro di tutto, c’è la volontà di spiegare l’importanza delle emozioni e le grandi capacità cognitive dei cani, e noi lo facciamo, o quanto meno ci proviamo, con approccio scientifico, con dati alla mano. Cerchiamo però di non considerare quegli studi fatti ad-hoc finanziati magari da qualcuno che ha degli interessi, evitiamo anche di estrapolare parti di articoli facendoli passare per ciò che non sono interpretandoli secondo comodo come è stato fatto nel caso di uno degli studi pro-pettorina. Lo studio è di Hallgreen ma, chi lo cita, dimentica sempre di specificare che si tratta di uno studio che si riferisce all’esame di 400 cani, il 60% dei quali aveva problemi alla schiena e tra cui il 26.87% di questi aveva problemi specifici alle vertebre cervicali. Lo stesso Hallgreen infatti alla domanda “E’ stata colpa del collare a strangolo?” risponde: testualmente: “There was no correlation between choke chain collars and back problems” (non c’era correlazione tra il collare a strangolo e i problemi alla schiena”). Del resto, gli stessi che fanno le campagne contro i collari sono quelli che avevano interpretato a piacimento gli studi di David Mech inerente i lupi e dai quali hanno iniziato a diffondere la notizia che il ricercatore avrebbe dimostrato che dominanza e gerarchia non esistono, fino al punto che lo stesso Mech ha dovuto smentirli affermando che lui non ha MAI detto che gerarchia e dominanza non esistono, ma solo che sono molto più complessi di quanto normalmente si creda. Come vedete il modus operandi di queste persone è dunque sempre il medesimo. "L’uso del guinzaglio di tre metri e della pettorina è un rendere il cane più libero rispetto a collare e guinzaglio corto. È anche un avvicinare il binomio alla dimensione della libertà dal guinzaglio." Su questo non posso che essere d’accordo, un guinzaglio lungo rende il cane più libero tuttavia, beh, caro educatore, nel mondo reale la legge prevede l’obbligo di un guinzaglio della lunghezza massima di 1,5 metri. Come si fa? "Insieme ai miei colleghi più stretti, insegno agli allievi educatori, esercizi di richiamo e una”Gestione in Libertà“, che sostituiscano il classico esercizio del “richiamo dal resta”. Sono, questi, altri modi appositamente studiati per tenere più spesso il cane libero." Lieto di scoprire che anche i più accaniti detrattori dell’addestramento un po’ cercano comunque di addestrare il cane. Chiamarlo “esercizio di richiamo” forse vende di più che chiamarlo “comando”, ma se lo scopo è quello di far tornare il cane quando lo si chiama mi pare siano la medesima cosa. "Bello da usare, anche in città Il guinzaglio lungo si tiene comodamente in una mano. E se usi anche l’altra lo accorci e allunghi alla velocità della luce. Questo ti consente di avere la lunghezza richiesta in ogni situazione. Incontri un pericolo? Lo accorci fino anche a 10 cm. Sei nella via pedonale e attorno hai spazio? Lo allunghi totalmente, consentendo al cane di muoversi in un’area del diametro di ben 8 metri. Si può usare anche in città quindi, addosso a cani che saranno più felici e sereni." Davvero, non scherzavo, la legge prevede un guinzaglio di max 1,5 metri…. ordinanza del Ministero della Salute del 13 luglio 2016 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 7 settembre. "Perché usiamo pettorina e guinzaglio lungo? La pettorina è (secondo la mia esperienza e quella di diversi colleghi):"
....sarebbe più comodo e confortevole di questo..... Sinceramente lo trovo molto improbabile!
In quale modo invece, se il guinzaglio fosse morbido, un cane con collare sarebbe più limitato nella comunicazione rispetto ad un cane con pettorina? Se il cane tira, anche una pettorina, qualsiasi, compresa quelle ad H, impedisce una corretta comunicazione. Nelle due foto c'è il mio malinois Jadd durante una passeggiata a Zagabria. Indossava collare e guinzaglio di 1,5m e, incontrando uno dei tanti cani liberi, ha tranquillamente gestito la situazione. lo stressa meno (il collo del cane è una zona socialmente usata per inibire)
Detto questo, nonostante sia vero che la pettorina redistribuisce la pressione su una maggiore superficie, è anche vero che la distribuisce su partì del corpo non adatte a sopportare pressioni. A questo link trovate l'articolo completo di Britta Kutscher, fisioterapista qualificata e osteopata per cani e cavalli, che sulla rivista tedesca “DER HUND” pubblicò un articolo proprio sui danni legati all’uso delle pettorine, di cui vi riporto qui solo qualche passaggio. La Kutscher spiega molto bene la struttura del collo del cane e di come sia adatto a sopportare forti sollecitazioni perché "Il rachide cervicale è molto mobile ed è avviluppato da una muscolatura molto ben sviluppata. Con questa mobilità perdona anche qualche strattonata laterale", al contrario del torace che, oltre a non avere una muscolatura adatta a sostenere pressioni, si ritrova avviluppato dalla pettorina che rende più difficoltosa la respirazione. La Kutscher aggiunge "Se le articolazioni della spalla sono limitate per influenza esterna, come ad esempio la pettorina norvegese, non solo crea disagio al cane (quale donna non ha mai imprecato per una bretella del reggiseno che era scivolata giù? E andare a fare sport così?) ma crea anche uno sforzo maggiore alle articolazioni sottostanti, soprattutto alle articolazioni del gomito. Le scapole si muovono decisamente avanti e indietro, così che strisce di tessuto che poggiano qui disturbano la naturale economia di movimento. Adesso la cintura del petto poggia sullo sterno, o almeno dovrebbe. Chi non ha mai provato a mettere una tavola in equilibrio su un rotolo? Al minimo movimento del rotolo la tavola scivola giù. Molto simile è la situazione della cintura toracica della pettorina. Visto che il cane è una creatura mobile, la cintura toracica non ha nessuna chance di rimanere sullo sterno. Scivola da una parte e calca sulle articolazioni molto delicate tra costole e sterno. O scivola nelle ascelle. Qua scorrono importanti nervi e vasi sanguigni che forniscono le gambe. Se parti della pettorina producono pressione o sfregamento nelle ascelle possono manifestarsi lesioni ai muscoli e/o irritazioni dei nervi fino alla paralisi. Però nemmeno costole e sterno gradiscono la pressione. Le cinghie di gran parte delle pettorine limitano le articolazioni di spalla e gomito. Le cinghie laterali del petto portano, in caso di una tirata laterale del cane, maggior peso sullo sterno mobile del cane. Inoltre queste cinghie scorrono sopra le costole. La funzione delle costole è di allargarsi e contrarsi nuovamente per produrre la sovra-e sottopressione nel torace, necessaria per la respirazione. Ancora una domanda alle signore: come ci si sente quando si deve correre con un reggiseno di una circonferenza minore del necessario? Ai signori manca il fiato solo al pensiero di una tale restrizione. Ora mi verrà probabilmente ribadito che non bisogna stringere la pettorina così tanto. Ma anche il solo fatto di tirare al guinzaglio è sufficiente per avere come effetto una limitazione della respirazione. Un altro fattore a provocare disagio sono le grosse fibbie di molte pettorine che poggiano sulle costole. Se non si toglie subito la pettorina quando il cane si deve o vuole sdraiare , le fibbie calcano sul periostio sensibile delle costole. A chi piace dormire sulle briciole, per non parlare di cosettine in metallo e plastica? Ci sono solo alcune eccezioni mediche per le quali è giusto scegliere la pettorina. Queste includono infortuni o malattie al collo, anche la tendenza al collasso tracheale (instabilità della trachea)." A questo punto quindi dovremo essere in grado già di fare un semplice raffronto: 1. dal punto di vista degli studi "scientifici": -Abbiamo degli studi che parlano dei danni del collare ma che poi, andando a leggerli, ci si accorge che si tratta di casi specifici come di cani già affetti da problemi a schiena o collo, o di utilizzo del collare a strozzo (quindi non collare fisso) e per di più utilizzato in metodi di addestramento basati sull'utilizzo intensivo dello strozzo. -Abbiamo dei veterinari che spiegano per filo e per segno perché la pettorina può provocare più danni e fastidi di un collare. 2. Da un punto di vista di comodità: -La pettorina è una imbracatura che avvolge mezzo torace, riducendo la capacità di espansione dello stesso e quindi rendendo più difficile la respirazione; -Il collare è un nastrino attorno al collo. 3. Da un punto di vista della capacità comunicativa del cane: -Se il guinzaglio è morbido, non solo il collare non limita in alcun modo la comunicazione del cane, ma forse è proprio il contrario, è la pettorina che limita. Quasi tutte le pettorine in effetti coprono una bella porzione di spina dorsale del cane proprio nei punti in cui spesso è più visibile la pilo erezione, 4. Da un punto di vista economico: Non credo ci sia nemmeno da fare il raffronto! 5. Da un punto di vista di praticità: Anche su questo non credo serva fare confronti. Ma andiamo andiamo oltre, vediamo cosa ci dice ancora l'educatore nel suo articolo: Il guinzaglio lungo invece permette di:
Eh vabbè… che posso dire, nel “Favoloso mondo di Angèlie" (ooops!) la legge permette guinzagli lunghi, ma nel nostro mondo no! Quindi ora voi direte: "Antonio è contrario alle pettorine".... invece no, non sono contrario a nulla, sono semplicemente convinto che si debba usare la cosa più comoda, efficace, pratica e meno dannosa, insomma, la cosa più adatta a ciascun cane. Il fatto che poi, per la maggior parte dei casi in un confronto fra PRO e CONTRO vinca il collare, beh, questo è un altro discorso, ma non c'entra con l'essere contro qualcosa, al massimo sono contrario alle ingannevoli campagne pro pettorina quanto sono contrario all'uso del collare a strozzo (che tra l'altro è ormai vietato in buona parte dei comuni italiani!).
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Antonio Agus-Istruttore e Formatore CSEN Archives
Febbraio 2021
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