Sull’isola di Rab, in Croazia, ho la vecchia casa di mia nonna dove tuttora passo buona parte delle mie ferie. All’epoca le case erano costruite senza recinzioni e, in particolar modo quelle costruite vicino al lungomare, erano molto vicine le une alle altre, separate da una stradina comune o da piccoli pezzi di giardini, situazione per intenderci simile ai bungalow, solo che si tratta di vere e proprie case, anche su due o tre piani. La mia è suddivisa in 3 piani di cui uno, quello alto, abitato dai miei zii, quello di mezzo che è il mio appartamento e poi c’è un piano seminterrato, in cui d’estate dorme mio padre, e che ha una piccola veranda e il cucinino. L’entrata del mio appartamento affaccia su un piccolo giardino che condivido con i miei zii e questo piccolo giardino, senza recinti, confina con un sentierino che ci divide dalla casa di altri parenti e che porta al lungomare; questa è la zona in cui passiamo praticamente tutto il tempo durante il quale siamo a casa, al chiuso ci stiamo solo quando andiamo a dormire. Al piano seminterrato la verandina affaccia su un piccolo orticello con il pozzo e che confina con un appezzamento di terra che da’ sulla strada. Sugli altri due lati la casa confina con un’altra abitazione, questa volta separata da un muro e da una rete, e con il sentierino di passaggio. Qui è normale che mentre stai pranzando, a meno di 10 metri dal tavolo, passi su una di queste stradine condivise un tuo parente, il postino o un turista che alloggia negli appartamenti del vicino, e non ci sono cancelli a dividere. Il giardinetto comune con il vialetto che porta alle case dei vicini Da 13 anni con me in vacanza ci sono sempre anche i miei cani, prima una pastorina tedesca, la Joy, attualmente due Malinois, Brave di 10 anni, con cui ho fatto utilità e difesa prima e obedience poi, e Jadd di un anno e 9 mesi che sto preparando ancora sia per utilità e difesa sia per obedience. Chi conosce la razza e in particolar modo le linee da lavoro, sa bene quanto siano reattivi, nevrili, possessivi, instancabili... Un estraneo, cane o umano, che entra nel “loro territorio” mentre io sono a tavola che mangio, o un gatto che passa a pochi metri mentre sto chiacchierando o bevendo il caffè, sono stimoli sufficienti a far partire, anche in modo non necessariamente ostile, non dico tutti i cani ma quasi. Non dimentichiamo poi anche il rischio che mentre sei in bagno o mentre stai cucinando il cane prenda e se ne vada in giro ad annusare fino ad arrivare in strada. La cosa più semplice da fare quindi non c’è dubbio che sarebbe tenere i cani legati, chiusi in casa o in un trasportino, ma io non l’ho mai fatto. Adesso vi aspetterete che dica che i miei cani non partono contro gli estranei che passano e che non si sono mai allontanati da casa, ma non è esattamente così. I miei cani ogni tanto partono abbaiando contro gli estranei, ma si fermano e tornano quando li richiamo. Nel corso degli anni però imparano a partire sempre meno spesso; oggi Brave al massimo fa qualche abbaio, Jadd che è solo la seconda volta che viene ci prova più di frequente. In quanto all’allontanarsi da casa, la loro prima volta qui sull’isola che per tutti è stata all’età di circa 7/8 mesi, lo hanno fatto tutti, chi perché voleva andare in spiaggia a giocare, chi perché seguiva odori di altri cani e andava in giro a marcare. Già dalla seconda volta però non lo facevano più. Jadd riposa sulla scala mentre mio zio prepara la griglia. Il lato che si vede è l'unico lato chiuso del giardino. Quando andiamo a giocare nella spiaggetta vicino a casa, andiamo a piedi senza guinzagli. Siamo sul lungo mare, passano biciclette, passano bambini, passano auto, passano cani eppure i miei Malinois, cani cresciuti a tira e molla e figuranti, cani con il predatorio “sparato a mille”, sono cani liberi. Come se non bastasse, questo è il secondo anno che oltre ai miei due cani c’è con me anche la mia compagna Marta e con lei altri due cani, una meticcia ex fobica che arriva da una perrera spagnola, Kaina, ed un meticcetto che per 8 anni ha vissuto legato a catena scappando più volte e che ora da poco meno di due anni vive con Marta e che è stato ribattezzato Gnagno. Anche loro, ovviamente, passano le vacanze con noi, e anche loro due sono sostanzialmente sempre liberi quando sono a casa. Non è stata una scelta a cuor leggero quella di tenerli “slegati”. Nonostante il lavoro di recupero Kaina può dimostrare ancora forti reazioni di paura davanti a stimoli improvvisi e all’inizio si temeva che avrebbe potuto fare come faceva appena arrivata dalla Spagna: impaurita “chiudeva” il cervello e scappava. Oggi siamo sicuri che non scapperà, eviterà lo stimolo, lo terrà a distanza, ma resta sempre qui e torna quando chiamata. Anche con Gnagno non è stato facile e non è ancora del tutto finito il lavoro. Gnagno era un fuggitivo e lui non per paura ma per golosità chiude il comunque il cervello! Quando sente odore di cibo parte come un treno e si allontana senza rispondere più ad alcun richiamo, anzi, si allontanava senza rispondere ad alcun richiamo, perché adesso invece si ferma e torna, inoltre sono ridotti drasticamente i tentativi di fuga. Gnagno riposa affacciato alla scala che porta al piano seminterrato. Alla fine dunque abbiamo 4 cani liberi in una casa senza recinti, adiacente ad altre case e strade in cui passano parenti, sconosciuti, altri cani e gatti: 2 Malinois maschi, 1 meticcia ex fobica, 1 meticcio con un passato a catena. Facile? No, ve lo assicuro! Non impossibile però, e questo perché il lavoro che viene fatto non è solo di “educazione”, ma c’è tanto addestramento, quello che ancora, in modo incosciente e incomprensibile, alcune “scuole di pensiero”, chiamiamole così, si ostinano a criticare, a condannare. Non ho avuto bisogno di SNATURARE i miei cani impendendo loro di fare giochi incentrati sul predatorio o rendendoli degli animali “incompetenti” capaci solo di fare giochi di fiuto, andando contro la loro indole e le loro predisposizioni, e la mia compagna non ha avuto bisogno di tenere i suoi cani legati a lunghine, questo grazie all’addestramento, quello che permette di avere il controllo, anche in situazioni di emergenza, che i filosofi della cinofilia disdegnano. I miei cani passano buona parte della loro vita liberi, il guinzaglio lo vedono raramente; se mi fermo in autogrill e li faccio scendere per fare pipì su un pezzo di aiuola, sono liberi, perché ascoltano e rispondono a quello che chiedo. Se segnalo che in una direzione non sì deve andare, non ci vanno, e se in caso di emergenza richiamo, tornano. Quindi mi domando, chi vive davvero peggio tra un cane che non riceve “comandi” perché non viene addestrato e che passa la vita o al guinzaglio o libero solo in situazioni particolari in cui non ci sono pericoli e/o stimoli, e un cane che può stare libero quasi sempre, fare una vita davvero varia, stimolante, ricca di esperienze, perché sa rispettare le regole e che anche in caso di emergenza risponde ai “comandi” (uso di proposito questo termine perché so che a qualcuno non piace)? Solo durante queste vacanze, mentre c’erano i cani liberi nella zona in cui normalmente vanno a sporcare, mi sono capitati in ordine:
Torno a sottolineare una cosa che forse a molti sfugge ma che in realtà considero cruciale: i cani non vengono snaturati. Non faccio diventare una Ferrari una Cinquecento o un fuoristrada un auto da passeggio, non costringo un bambino a cui piace giocare a rugby a fare danza classica. Permetto invece ai miei cani di esprimere la loro natura, INDIRIZZANDOLA in modo che possa essere gestita senza pericolo per loro e per gli altri, insegnando delle regole, lavorando sul controllo (e sull’autocontrollo). Il fine di un percorso di educazione e addestramento non deve essere inibire un cane, scoraggiarlo dal fare giochi che gli piacciono (come il tira e molla) per paura di non saperlo gestire e tentare quindi di disincentivare il normale istinto predatorio raccontando che tutti i cani devono essere calmi e rilassati come gli allievi di un corso di yoga. Questa è mancanza di rispetto verso il cane, è una violenza bella e buona. C’è il momento in cui essere rilassati e ci può essere, anzi, per certi cani ci DEVE ESSERE, il momento in cui “spaccare il mondo”, in cui dare sfogo al proprio istinto, alla propria predisposizione ma, per ovvie ragioni e anche per la natura stessa del cane, il tutto deve avvenire sotto la regia di un essere umano, di colui che ha fatto diventare i cani ciò che sono attraverso migliaia di anni di selezione. Jadd osserva il gatto che aveva rincorso qualche giorno prima. Stavolta si è limitato ad osservarlo mentre passava su una zona di verde ancora non una volta non recintata adiacente al nostro giardino. E’ scorretto raccontare certe fiabe che si sentono in giro. La verità è che non tutti sono fatti per avere un cane e, nel caso di certe razze e di certi soggetti, le persone adatte sono ancora meno. Per ora tuttavia non si può vietare a qualcuno di prendere il cane che vuole ma, pensare che ad un Border, un Pastore Tedesco, un Belga, un Australiano, un Boxer….. e tanti altri, possano bastare passeggiate, giochi di attivazione mentale e un po’ di fiuto e che in caso i cani non si dimostrassero poi calmi e rilassati raccontare che tal gioco va evitato, che va usata la lunghina per passeggiare e ricorrere a calmanti (naturali e non) e psicofarmaci, come se la colpa fosse del cane e che bisogna farsene una ragione continuando a sborsare soldi a vita per fare qualche decina di minuti di giochini di fiuto, credo sia eticamente scorretto. Non sarà “carino”, ma forse a volte sarebbe meglio spiegare al proprietario che avendo 60 anni e non avendo voglia di fare altra attività che una passeggiata, o avendone anche 30 ma lavorando 10 ore al giorno fuori di casa, prendere un cucciolo di Border o di Pastore Tedesco non è stata una buona idea e che ora, quanto meno, sarebbe opportuno cercasse il più possibile di rimboccarsi le maniche e dare al cane CIO’ DI CUI HA BISOGNO e non ciò che fa comodo.
Noi intanto continuiamo a goderci le nostre vacanze in libertà, sapendo che al ritorno anche i nostri 4 cani torneranno a fare il loro "lavoro" perché a anche loro piace sentirsi utili.
3 Commenti
Marta Di Bari
8/2/2017 11:56:08
Ciao Antonio! Grazie per esserti raccontato.
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Antonio AgusIstruttore Cinofilo e Formatore CSEN Archives
Febbraio 2021
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